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La Terra sostiene la nostra vita ed è il nostro futuro, un concetto banale che troppo spesso viene dimenticato. Lo ha ricordato l’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, nella guida intitolata We Are #Generation Restoration. Ripristinare gli equilibri della natura significa tutelare foreste, savane, torbiere, montagne, terreni agricoli che forniscono all’umanità il cibo, l’acqua e le materie prime di cui ha bisogno per sopravvivere.

Di fronte all’aumento delle temperature e a siccità sempre più e prolungate, è fondamentale impedire che i terreni aridi diventino deserti, che le fonti di acqua dolce evaporino e che i terreni fertili si trasformino in polvere. L’UNEP individua sette azioni da mettere in atto per centrare questi obiettivi.

 

  1. Il primo punto riguarda i sistemi agroalimentari sostenibili. I nostri attuali sistemi non lo sono senz’altro e rappresentano una delle principali cause di degrado del territorio. Promuovere pratiche agro-ecologiche, tutelare i piccoli agricoltori e favorire abitudini alimentari più sane può dare un importante contributo.
  2. Il secondo elemento è la tutela del suolo, che rappresenta l’habitat più ricco di biodiversità: quasi il 60% di tutte le specie vive qui. Un suolo sano, inoltre, funge da serbatoio di carbonio, svolgendo un ruolo fondamentale nella mitigazione del clima. Anche in questo caso l’agro-ecologia può fare la differenza, mantenendo la copertura organica e utilizzando fertilizzanti organici naturali come il compost.
  3. Il terzo tassello è la protezione degli impollinatori, dato che tre colture su quattro che producono frutta e semi dipendono da insetti come le api. Per proteggerli, è necessario ridurre l’inquinamento atmosferico, minimizzare l’impatto negativo di pesticidi e fertilizzanti chimici e conservare gli ambienti dove gli impollinatori prosperano.
  4. Bisogna poi ripristinare gli ecosistemi di acqua dolce, a partire dai fiumi, dato che sostengono i cicli idrici che mantengono fertile la terra, ci proteggono da siccità e inondazioni e costituiscono l’habitat di innumerevoli piante e animali.
  5. La protezione delle zone costiere e delle aree marine è il quinto punto, con particolare riguardo all’inquinamento da eccesso di nutrienti e da plastiche.
  6. È anche necessario riportare la natura all’interno delle città, introducendo foreste urbane e bacini di acqua. Più della metà della popolazione mondiale vive in città ed entro il 2050 si prevede che due persone su tre vivranno in un centro urbano.
  7. L’ultimo elemento indicato dall’UNEP riguarda l’attivazione degli investimenti statali e privati a favore del ripristino degli equilibri naturali. Secondo l’ente dovrebbero raddoppiare, arrivando a 542 miliardi di dollari entro il 2030.
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