Il biometano è un biocarburante che si ottiene dalla depurazione del biogas con un processo di “upgrading”. Quello che se ne ricava è una molecola per il 98% identica al metano di origine fossile, utilizzabile per decarbonizzare i trasporti (compresi i mezzi agricoli), le industrie energivore “hard to abate” e il riscaldamento degli edifici. Non servono nuove infrastrutture, perché il biometano può sfruttare le reti e le tecnologie esistenti.

Eppure, su oltre 2.000 impianti biogas presenti in Italia destinati alla produzione di energia elettrica, secondo l’Energy&Strategy School of Management del Politecnico di Milano sono in esercizio solo 115 impianti di biometano allacciati alla rete del gas (77 al Nord, 13 al Centro e 25 al Sud). La produzione di biometano immessa in rete al momento è stimata in circa 570 milioni di metri cubi/anno, un valore ben lontano dagli obiettivi contenuti nel PNIEC che la fissano a 5,7 miliardi di metri cubi entro il 2030.

Nonostante le risorse stanziate dal PNRR con il DM del 15/09/2022, difficilmente l’obiettivo potrà essere raggiunto, ponendo l’Italia in una posizione di ritardo rispetto alla Francia e alla Germania. Il biometano, infatti, è anche al centro delle politiche europee: l’obiettivo al 2030 è raggiungere 35 miliardi di metri cubi di produzione per favorire la transizione energetica e rafforzare la sicurezza energetica del continente.

Come mai con tutti i vantaggi che può apportare questo gas rinnovabile non domina ancora il mercato? Perché per tutte le rivoluzioni ci vuole tempo e ci vogliono dei pionieri che ci credono: noi l’abbiamo fatto, convertendo una parte dei nostri impianti a biogas in impianti per la produzione di biometano. Serve però uno sforzo generale che possa potenziare questa importante risorsa e fare in modo che le sue potenzialità si trasformino in fatti concreti. L’agricoltura è l’ambito privilegiato dove la rivoluzione del bioemetano può sbocciare: la materia prima arriva dai campi e dalle stalle e grazie alla tecnologia gli scarti possono trasformarsi in energia rinnovabile a chilometro zero.

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