Cos’è la Land Degradation Neutrality

La Land Degradation Neutrality è uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU che punta a fermare la crescita dei processi di degrado del suolo entro il 2030. Ma cos’è il degrado del suolo? È la riduzione o la perdita della capacità produttiva biologica ed economica della risorsa suolo. Al giorno d’oggi il degrado del suolo, a livello mondiale, cresce a ritmi allarmanti portando al conseguente crollo della produttività delle terre coltivate. Se la terra viene degradata il carbonio e il protossido di azoto in essa contenuti vengono rilasciati in atmosfera, a favore dei cambiamenti climatici. Da qui eventi alluvionali, bombe d’acqua, nubifragi e fenomeni meteo estremi come quelli recentemente verificatisi in Italia.

Monitoraggio e soluzioni

Monitorare il degrado del suolo è un processo complesso che implica l’analisi di diversi fattori interdipendenti. Per farlo, l’UNCCD (United Nations Convention to Combat Desertification) raccomanda l’utilizzo combinato di tre indicatori: i cambiamenti di copertura del suolo, la produttività del suolo e la presenza di carbonio organico (SOC). A questi potremmo aggiungere anche la salinizzazione, la contaminazione e la compattazione del suolo. Arginare il fenomeno è possibile ma bisogna intervenire su diversi fattori. Uno di questi è la rigenerazione del suolo in agricoltura e a livello territoriale.

Come sta l’Italia?

Colpita da questi fenomeni, anche l’Italia negli ultimi anni ha aderito al progetto pilota Land Degradation Neutrality promosso dal Segretariato della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione. Il degrado del suolo in Italia è dovuto a diverse minacce, prima fra tutte l’erosione idrica che affligge soprattutto le regioni appenniniche. Mediamente, nel nostro Paese, vengono perse per erosione 8,3 tonnellate di suolo per ettaro/anno – il valore peggiore tra tutti gli Stati continentali – con una responsabilità legata alle pratiche agricole intensive, specialmente nei territori collinari. Anche l’erosione eolica incide con il 10% del territorio a suscettibilità moderata o alta. E poi c’è la perdita di sostanza organica dovuta all’agricoltura industriale. Pensate che in Italia le pianure coltivate registrano tenori di sostanza organica bassissimi, inferiori al 2%, mentre al Sud e nelle isole maggiori non toccano l’1%. Una condizione che, sommata ai cambiamenti climatici, può essere definita il preludio alla desertificazione.

Re-Organic: un kit per proteggere il suolo

Partire dal suolo è sicuramente un aspetto essenziale per combattere i cambiamenti climatici e assicurare produttività e benessere di lungo periodo. Il compost, come Re-Organic di Enerfarm, è un valido alleato alla lotta al degrado del suolo: restituisce alla terra l’originaria capacità di trattenere nutrienti, sali minerali e anidride carbonica; fornisce alle piante gli elementi indispensabili per difendersi dalle avversità, tutela le falde acquifere ed è un potente antidoto alla desertificazione perché può arrivare lì dove ce n’è bisogno, arricchendo quelle aree del nostro Paese che più di altre necessitano di sostanza organica.

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